Abbronzatura
Verità e falsi miti

Ogni anno, puntualmente, ci capita di sentire e di leggere qualsiasi cosa riguardo all’abbronzatura e, nella maggior parte dei casi, purtroppo, si tratta di falsi miti e credenze popolari che possono rivelarsi persino pericolosi.
Per questo oggi elencheremo 10 falsi miti sul sole e sull’abbronzatura e le relative verità nascoste da imparare una volta per tutte.

Facciamo chiarezza intorno all'argomento abbronzatura



1. Con una crema solare con SPF alto non ci si abbronza
Sbagliato! I filtri solari hanno la funzione di schermare il peggio del sole, facendo passare, quindi filtrando, per l'appunto, il meglio, cioè quella quantità di raggi sufficiente a regalarci il colorito che tanto amiamo. Utilizzando creme con SPF alto – 30 o 50 – ci si abbronza gradualmente e l’abbronzatura sarà anche più bella, uniforme e duratura.

2. Prima di abbronzarsi è normale scottarsi
Falso! L’arrossamento non è sintomo di “abbronzatura in corso”, ma di infiammazione cutanea e sta ad indicare o che si è sorpassato il limite salutare di esposizione e che non si è utilizzata una protezione adeguata.

3. Sotto l’ombrellone non ci si scotta
No! I tessuti con cui sono fatti gli ombrelloni filtrano solo una parte dei raggi solari. Per cui, anche sotto la sua ombra ci si abbronza e, senza protezione, ci si scotta!

4. Gli abiti proteggono dal sole
A parte alcuni tessuti tecnici appositi, i comuni capi di abbigliamento non forniscono una protezione adeguata. Per chiarezza: la protezione solare dei vestiti è stata misurata ed è inferiore ad un SPF 10.

5. Un SPF 20 applicato spesso è uguale ad un SPF 50 applicato una sola volta
Sbagliato! Il fattore di protezione non cambia in base al numero di applicazioni, rimane tale e quale. La differenza fra i due è nella percentuale di raggi UVB ed eventualmente UVA che vengono trattenuti, più alta nell’SPF 50, più bassa nell’SPF 20.
In entrambi i casi, comunque, per proteggersi al meglio, la crema va riapplicata periodicamente – ogni due ore e ogni volta che si fa il bagno.

6. Il sole migliora l’acne
Ciò è vero solo in parte. Esponendosi al sole direttamente, all’inizio la pelle può apparire “asciugata”, ma a lungo andare, per proteggersi, sarà portata a produrre maggiore sebo, peggiorando addirittura l’acne.
Per cui anche una pelle acneica deve proteggersi dai raggi solari, prediligendo prodotti in formulazioni leggerissime e non grasse, come i solari viso in gel.

7. Le lampade prevengono le scottature
Anche questo è un falso mito molto comune: la tintarella data dai lettini e dalle docce solari è molto superficiale. Quindi, anche se ci si prepara alle vacanze con le lampade, durante l’esposizione al sole è sempre obbligatorio proteggersi con una crema solare.

8. Si può intensificare la tintarella con gli abbronzati fai da te
No! Niente birra, carote o olio spalmati sulla pelle per aumentare l’abbronzatura! Questi intrugli casalinghi possono anzi favorire le scottature e la formazione di macchie cutanee.

9. Il sole è un pericolo assoluto
È sbagliato anche l’estremismo contrario: una corretta e regolata esposizione al sole è utile all’organismo per la sintesi della vitamina D e per la produzione di endorfine, l’ormone del benessere – non a caso stare all’aria aperta al sole ci fa stare bene, ci rasserena e ci rende felici.

10. “Io utilizzo solamente creme solari con protezione totale”
Purtroppo per chiunque lo pensi, la protezione totale non esiste: nessuna crema scherma il 100% dei raggi solari. Per questo da alcuni anni non è più neanche permessa questa dicitura sulle confezioni, che è fuorviante per i consumatori, che altrimenti rischierebbero di utilizzare male questi prodotti, convinti di essere totalmente protetti quando tecnicamente non può essere vero.

Il fattore di protezione più alto in commercio è il 50+, che non è, comunque, una protezione totale.




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